Il mercato del lusso crescerà tendenzialmente del 7% nel 2018

Bain & Company conferma le proprie previsioni per il 2018, quantomeno a cambi costanti. In occasione del Vogue Fashion Festival, svoltosi il 9 e 10 novembre a Parigi, Joëlle de Montgolfier, direttrice della divisione studi e ricerche della società di consulenza, ha annunciato che il bilancio annuale, che sarà presentato questo mese, rivelerà un fatturato globale di 280 miliardi di euro per i beni personali di lusso (moda, gioielleria, pelletteria, bellezza, ecc.).

Joëlle de Montgolfier, di Bain & Company, il 9 novembre durante il suo intervento al Vogue Fashion Festival – FashionNetwork.com

Un dato che si colloca all’interno della forchetta annunciata all’inizio dell’anno e che corrisponde a una crescita globale del 7%, a cambi costanti. “Al contrario, data la volatilità particolarmente marcata delle valute quest’anno, saremo di sotto del range del 6-8% a cambi correnti”, precisa Joëlle de Montgolfier.

Il 2018 confermerà quindi il miglioramento del 2017. Con un aumento più che confermato quest’anno, secondo la direttrice della divisione studi e ricerche: “La ripresa del mercato della Cina continentale è confermata nel 2018, e addirittura accelera”.

Una buona salute che però può ancora rappresentare una trappola per il lusso, secondo lei. “Lavorare così bene è un’opportunità per il settore, ma è anche un pericolo. Alcuni non snetono l’urgenza di rivoluzionare il loro modello [di funzionamento]”, ha avvertito la Montgolfier sul palco del Vogue Fashion Festival. “Possiamo continuare a cavalcare l’onda, ma bisogna capire bene che l’onda non potrà sostenere tutti per sempre”, ha aggiunto, evocando tra le righe le questioni del digitale, della conoscenza del cliente, dei millennial, dell’agilità delle grandi strutture storiche del lusso, e anche della dimensione della sostenibilità.

Su quest’ultimo argomento, Joëlle de Montgolfier ha precisato il suo pensiero. “Non c’è ancora stato un grande scandalo per le case di lusso sul fronte della sostenibilità. Per il momento, vengono percepiti solo dei segnali deboli, in particolare sul benessere degli animali, ad esempio. E io trovo che le aziende abbiano generalmente agito con rapidità al riguardo. Ma attenzione, si può venire rapidamente sopraffatti da alcune polemiche, nella pelletteria o nel mondo delle pietre preziose”, cita come esempi. “Tuttavia è chiaro che al giorno d’oggi il potenziale di avere un nocivo danno d’immagine è decuplicato”.

La Montgolfier ha aggiunto che, al di là di un eventuale impatto sull’immagine delle case di moda e lusso, il tema è seguito molto da vicino dagli investitori del lusso nella loro valutazione dei rischi.

Va ricordato che dopo quest’anno, nel quale la crescita dovebbre attestarsi al +7% a cambi costanti, la stima di Bain & Company per i prossimi anni è del +4 o +5%. “Non saremo più in una dinamica a due cifre”, avverte Joëlle de Montgolfier.
Di Anaïs Lerévérend